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il meccanismo dell'underground (pop) riminese degli anni Ottanta: quello messo in moto dall'essersi imbevuto di elementi iconografici totalmente autoctoni, mescolati a spore provenienti da mezzo pianeta, generando una cultura assolutamente distintiva e sostanzialmente impareggiabile, che affascina e intimorisce ancor oggi il visitatore estraneo, per la permanenza di tratti tanto variopinti quanto brutali. Cultura che, allora, nei primi anni Ottanta, cercava una via italiana al rap, al dark e al beat nello spazio sempre più diversificato stilisticamente della discoteca, destinata a diventare l'industria nostrana destinata ai giovani per eccellenza...